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al testo di Carla Vercelli
Delle tue mani
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Delle tue mani conosco il ritmo, l’umiltà, l’andatura e il gesto non allineati del coraggio.
Il concetto che si fa attuazione colore, materia, legno, creta bronzo. Leghe e legami. Il pensiero cardato dalla scrittura.
So delle tue mani la carezza sul viso e dentro. Più a fondo, a fondo più di quanto appare la minima luce, il minimo corpo.
Venero le tue mani forti e delicate: il polso che congiunge alla terra, il carpo dove si muovono strade, il metacarpo, più invitante, di sentieri,
le unghie sono richiami felini, i palmi coppe con miele delle nubi, le falangi destinazioni per migratori.
Delle tue mani non conosco la rabbia, il pugno scomposto, il cambio repentino delle carte, la falsità del baro.
Conosco l’autentico respiro dei tuoi pori, la complessità delle articolazioni nervose che obbediscono a un caso di scelte. So i muscoli, i gangli e le sinergie celesti.
Celeste so il caldo tepore delle dita quando mi prendi per mano e intrecci tenerezza alla tua.
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Arcangelo Galante
- 16/02/2020 10:05:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Belle descrizioni di ciò che l’autrice percepisce sul significato intrinseco delle mani, di ciò che esse possono fare, trasmettendo sensazioni ed emozioni, ma anche rabbia e dolore. Ma è soprattutto il calore che trasmettono a dare conforto alla loro venerazione, perché significano anche una sorta di protezione che si manifesta in un abbraccio sincero e dato col cuore. Sempre entusiasmante, rimane leggerti!
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Salvatore Pizzo
- 09/11/2019 19:10:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Bella e suadente, ci ha in sè tutta la dolcezza di una passione che non conosce violenza, ma solo afflato e complicità dintenti. Un saluto
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